
La forma del niente: un viaggio di trasformazione
Se la forma del niente fosse un film, sarebbe uno specchio d’acqua che piano piano si incupisce. Il simbolismo di un film francese dai toni caldi, con dettagli di rosso acceso, come un cappello, una rosa, un cappotto che trasformano il mutevole specchio d’acqua in un’esperienza visiva intensa.
Se il niente fosse una poesia…
Se la forma del niente fosse una poesia sarebbe la danza di foglie su un laghetto. Uno specchio increspato in mille pezzi che riflette il profondo, invitando alla contemplazione dell’abisso interiore.
Se il niente fosse una canzone…
Se poi la forma del niente fosse una canzone sarebbe quello che è: il nuovo singolo di Glomarì, che anticipa il suo prossimo album. Un brano evocativo, pubblicato il giorno del solstizio d’estate per simboleggiare il passaggio dalla luce all’oscurità.
Dionisiaco e apollineo si alternano, offrendo una visione dualistica del percorso dell’eroina, una metafora della trasformazione interiore e della scoperta personale. La canzone è basata su una poesia di Franco Arminio e viene amplificata da un crescendo musicale che crea un’atmosfera avvolgente e misteriosa.
La voce di Glomarì sembra uscire dall’acqua: crea infatti una sensazione di caduta in una pozza d’acqua oscura. La musica, che cresce in intensità, accompagna questa discesa, lasciando l’ascoltatore con un senso di mistero e di coinvolgimento emotivo. Il video musicale rafforza questa sensazione, rappresentando visivamente il viaggio evocato dalla canzone.
Luce e oscurità: rito di trasformazione
“La forma del niente” è quindi più di una semplice canzone; è un’opera che ci coinvolge in un rito di introspezione e trasformazione. Attraverso le sue note e parole, ci porta a esplorare le profondità dell’essere e dell’esistenza, lasciandoci con la sensazione di aver toccato, anche solo per un momento, il nucleo della nostra essenza. Questo brano riesce a catturare l’essenza del passaggio dalla luce all’oscurità e viceversa, rendendosi un’esperienza sensoriale completa e profondamente riflessiva.