
Gli Eva-Q fanno l’amore con la musica e non lo sanno
È fuori il nuovo album “Tante le strade – Deluxe Edition” (That Feeling / Believe Music Italia) della band romana Eva-Q. Un abbraccio alla vita, un sospiro leggero, una carezza divertita.
Cantautorato intimo ma rockeggiante.
Flirting spietato – ma non troppo – con quello che ormai è il ricordo dell’indie pop. Anima da paura e senza coscienza sul palco, come se lo facessero da anni. E un frontman che se gli mettessi sotto mano una pietra, sarebbe in grado di far rivivere anche quella.
Che altro?Gli Eva-Q pubblicano la versione Deluxe di “Tante le strade”. Un album che se scalasse le vette delle classifiche nazionali farebbe un favore all’Italia intera.
Perché?
Perché non gliel’ha ordinato il medico di fare musica, e infatti si sente.
Sono il classico, ma raro esempio di pischelli che hanno suonato in giro per la Capitale e poi alla fine la gente si è realmente innamorata di loro.
Non da un reel di Tik Tok, neanche da una strategia di marketing, ma dalla musica dal vivo.
Te la ricordi, questa sconosciuta?Sai come si dice a Roma su un brano come “I Figli dell’estate”?
Che poi ce vai a rota.
“Dietro di me che c’è? I Figli dell’estate.” con quella chitarra che ti riporta in spiaggia, con una Peroni in mano e una pace con il mondo che l’avevi dimenticata.
E de “I vetri”? Che Battisti ne andrebbe fiero. Che il romanticismo italiano ha trovato la chiave di svolta tutta in questo brano. Che si respira un’aria che abbiamo smesso di respirare.
È un rock sognante di un gruppo più giovane dei nuovi giovani, più vintage del vecchio vintage.
Gli Eva-Q sono dei nostalgici fatti di una magia che non hanno mai vissuto. Degli anni ‘80 di cui non hai mai sentito il profumo, eppure lo emanano. Sono gli amanti che non trovi su Tinder, ma al bancone del bar della città, un occhiolino, un sorriso e sei fottut*.
Sono artisti che sorridono. Ve li ricordate gli artisti che sorridono?
Fanno l’amore sul palco e non lo sanno. C’hanno la musica nel DNA, gli viene come alla nonna venivano bene gli gnocchi.
Gli Eva-Q sono distratti, belli, di un’epoca a cui non apparteremo mai. Di una musica a cui potresti appartenere per sempre.
Fanno musica e mentre la fanno, si sorridono tra loro.
Sognano e si amano mentre stanno sul palco. Costruiscono un nuovo cantautorato, intimo, ma graffiante, pervasivo, fastidioso per quanto in grado di scavarti.