Concediamoci evasione con ignoranza: Cucina Sonora

C’è chi dice che ogni vita abbia una colonna sonora. Forse ogni giorno si muore un po’ e rinasce diversi, come un film scandito da melodie tra un frame e l’altro, non è poi cosi differente dal vero esistere.
I suoni ci accompagnano nella definizione del nostro umore. La sveglia, il suono dei nostri passi, la maniglia della porta, lo sciacquone del wc, lo scorrere del bicchiere d’acqua, la sirena della polizia, il cadere delle monete, i suoni bianchi e sporchi della strada. E cosi via, ogni cosa ha un suono, dal momento della nostra nascita, come il battito cardiaco.
La musica influenza il nostro umore e non abbiamo bisogno di uno studio dell’Università di Oxford per saperlo.

Un’esperienza Sinestetica

Cucina Sonora: Pietro Spinelli.
Immagina un’esperienza sinestetica. Immagina che a un tratto il concetto dell’Ignoranza abbia un ritmo, un suono. Magia, è successo grazie a un progetto di Cucina Sonora.
La cucina è magia, fusione e miscela di elementi, solo la conoscenza delle proprietà della materia prima permette di riuscire a cucinare, concetto ben diverso di preparare.
Tutti possono confezionare, pochi cucinare. La scuola di cucina di Pietro Spinelli è stata il conservatorio. Come uno chef che necessita di scoprire le materie prime per dar luce alle pietanze migliori, Pietro ha viaggiato tra l’Italia e la Germania per montare a neve un album: espressione artistica di emozioni, percorsi, esperienze, incontri, desideri, sistemi. La musica elettronica, per chi la scopre, per chi la crea, è uno strumento potentissimo: è come cucinare, è ricerca, metamorfosi. L’elettronica è studio, scoperta, messa in discussione, missione… perciò in questo caso: sinestesia.

Notte: voce del verbo vivere

Cucina Sonora nasce nel 2014, dieci anni fa, oggi nel panorama non solo italiano, mostra i suoni dell’essere. Melodie forti, discordanti, aspre ma che creano immagini nitide. La forma dell’Ignoranza: confusione, saccenza, presunzione. Immagini che puoi sentire, questo è il fulcro del progetto di Pietro.
L’album è un puzzle di storie che invogliano a vivere e viaggiare a mille sui binari dell’esistenza e deragliare quanto e quando si vuole. Durante la Notte la sonorità ha un altro colore: 2022, un album da pelle d’oca. Melodie che cullano tra stati diversi di ciò che la notte potrebbe regalare. Un album che danza, al ritmo del sonno-veglia. Dormire è all’interno dell’equazione del restare su questa terra di ognuno di noi, riposare no.
Cucina Sonora non è da ascoltare, è un artista che può essere utilizzato come strumento per lasciarsi leggere e aiutare ad ascoltarsi.


Album di poche parole, sembrano delle confessioni scritte sul proprio diario segreto. All’ascoltatore si chiede solo di seguire il flow del ritmo che cade in una ricerca di aiuto. Parole e preghiere, rabbia e speranza, se almeno una volta si sono aperti gli occhi all’improvviso e ci si è resi conto di non averli mai chiusi per davvero.

Concediamoci

Ripeti, ancora Ripeti, sali e scendi sul binario a piedi scalzi: un Incubo.

Cucina Sonora, Pietro, è compositore, produttore, ma più di tutto è Cupido tra la musica classica e elettronica. Il pianoforte è il cerimoniere di un legame forte tra i due mondi che per quanto diversi, si generano uno dalla costola dell’altro.

Tutte le sue tracce sono produzioni non solo ad arte, ma a bomba.

Ascoltare Cucina Sonora è come arrivare a capire chi sei e poi ripetere tutto da capo.
Sul panorama musicale con nessun tipo di presunzione di insegnare e nemmeno di dimostrare, ma di porre. Mettere a disposizione di tutti degli inviti alla vita, non costa niente.

Evadere, respirare, guardare, toccare, dormire durante la notte ad occhi aperti.
Vivere le fasi dell’esistenza con fiato corto, su una base che inneggia alla danza contro i propri fantasmi.

Concediamoci Evasione.
Concediamoci Cucina Sonora, non solo di Notte, Basta Poco.

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Non sono francese e sono felice