
GINEVRA: magnetico riflesso di donna
Domande che riecheggiano sempre tra una nota e l’altra, nella musica di Ginevra. Dal 2018 è l’artista dei cuori sensibili, di quelli che l’ascoltano mentre riflette su se stessa e la giovane donna che è, davanti ad uno specchio. Un genere suo, una sua identità musicale che cresce con lei.
SCHIAVI DELLE DOMANDE
Nel mondo della fantasia c’è sempre lo spazio circolare delle domande, una tira l’altra in una spirale non solo di “banali” perché. Le domande sono o non sono il bene primario della conoscenza? Devono per forza avere una risposta? Una risposta chiara evidente tangibile a caratteri cubitali come “USCITA DI SICUREZZA”? Le domande non sono schiave del tempo, della verità, possono avere senso in un istante e perderne un secondo dopo. Ma senza, chi siamo?
Ad una domanda non si risponde con una domanda, ci dicono: sarà così, ma solo perché si è troppo impauriti nel cercare la risposta. Le domande sono scomode, mettono in discussione, portano a leggersi dentro, analizzare fuori. Le domande sono il cardine del senso delle cose.
Ginevra, però, non ha paura di porsi queste domande, che abbiano o no una risposta certa.
DIARIO SEGRETO
I testi delle canzoni sembrano essere il suo diario segreto di quando tutto attorno si trova in un vortice non comprensibile. Su carta, sotto forma di parole, assume un’immagine differente. Talvolta ascoltandola è sembrato di conoscerla e di parlarle come si fa ad un’amica: la sua evoluzione e crescita musicale è un processo che si avverte negli anni. Ginevra è in quella spirale che tutti conosciamo: si pone quesiti, si risponde, si rispecchia e ritorna al punto di partenza. Al fine di raccontare pezzo dopo pezzo una femmina, una bambina, una donna, una trentenne, una amante, una mina.
Ginevra ti poniamo una domanda: Ti stai cercando o balli a tuo agio persa e volteggiante come un fiore nella cenere?
Il suo nuovo disco, FEMINA, è un passo verso una sua nuova era musicale. Con la sua uscita c’è un’evoluzione artistica che porta l’ascoltatore a osservare fino a che punto la penna e la musica possano guardarsi negli occhi.
FEMINA
Nel 2022 era uscito Diamanti, un disco contenente tracce che una dietro l’altra permettevano di entrare nel mondo di una giovane torinese. Un album che trovava l’equilibrio tra il cantautorato ad una musicalità originale. La title track descrive perfettamente un momento preciso della sua epoca musicale. Club, cathcy, ballabile. E ora?
Oggi con FEMINA è tutta un’altra cosa. Nel gioco delle domande ci chiediamo dove sia la Ginevra del club, e va bene così. C’è stato un cambiamento, Ginevra ha un altro volto, sempre a cercare risposte, ma questa volta le domande sono differenti. In FEMINA riecheggiano domande e dubbi su come si ama e quanto a quanto ammonta il compromesso della relazione più determinante di tutte, quella con se stessi.
Più rock, più consapevole, più con i piedi per terra alla realtà, nonostante le vertigini. È incredibile quanto sia chiaro che queste tipo di vertigini non siano da club, e nemmeno quelle di una Ginevra che definisce una mappa nella città, come quella del suo cuore, Torino.
Dopo l’ossessiva ricerca di volti conosciuti per evadere dalla paura, con questo nuovo disco la direzione sembra diversa: la rotta è il sé.
Ginevra è pronta: è arrivato il momento di amarsi e proteggersi da sola, senza chiedere ad altri, cercando nei propri elementi naturali.
conoscersi, scoprirsi, comprendersi
Come un diamante da mille facce, il suo percorso non è più la richiesta di un paracadute, non ha bisogno di chiedere ad altri di restare. Lei e il suo amor proprio sono i protagonisti ed è affascinante sentire come ripeta a se stessa di non scappare. GINEVRA non è più una sconosciuta per se stessa. Ora fa i conti con le corde piú aggrovigliate del proprio sé.
FEMINA è un manifesto alla propria cura, alla ricerca del proprio centro. Parla. Continua a domandare ma con una modalità differente. È questo quello che fa bene all’ ascoltatore, quando si avverte l’anima dell’ artista, come una necessità. Il volersi bene, il leccarsi le ferite, ma con i propri tempi, con le proprie incertezze.
Malinconicamente matura, emozionante dal primo ascolto, parole bagnate e inzuppate di acqua fredda e verità. La nostra torinese doc ha sempre parlato di cuore tramite la sua musica, ogni parola è direttamente collegata al sound della canzone. Il tema dell’amore è sempre molto presente, ma quando la fame irrompe durante la scoperta continua, si perde la calma pur di vivere un secondo di felicità. All u can eat di emozioni, il peggiore.
Ginevra in FEMINA non si affida a vortici confusi, si ascolta. Sembrerebbe che si sia nutrita di sé, che non stia più indietro, che il suo dolore non sia solo curato dalla luci del mattino. L’album è la voce della consapevolezza, della certezza che i mostri possano assalirti, ma prima o poi bisogna affrontare le ansie delle conseguenze, davanti ad uno specchio: sola.
Basta con le briciole.
FEMINA è un manifesto di accoglienza, GINEVRA continua a crescere, e noi non possiamo fare altro che alzare le mani al cielo e accarezzare tra le mani i suoi sussurri, le sue debolezze e i suoi punti fermi, i suoi desideri.
Quest’è… My baby!
VUOI SCOPRIRE ALTRA MUSICA BELLISSIMA? LEGGI FELT E SEGUICI SU INSTAGRAM!