Fermati e riparti dal silenzio

Necessario, urgente e incendiario

Mai fermi” è il nuovo singolo di Emma Nolde che con voce sensibilissima critica il modo in cui ormai da anni viviamo. Persi a nuotare per raggiungere obiettivi che finiamo per non vedere e non capire più perché sempre stanchi e senza respiro, affannati e con le schiene ricurve siamo concentrati solo sulle nostre singole esistenze.
Il battito del cuore, che ci viene restituito dal suono profondo della grancassa che accompagna per tutta la durata del pezzo la voce cristallina della giovane cantautrice, ora è cieco e offuscato: corriamo per arrivare chissà dove, senza capire il perché e che cosa ci muove da dentro. Siamo smarriti nel movimento meccanico e ripetitivo di una marcia ossequiosa, aneliamo di poter raggiungere una meta che anche se vediamo sfocata continuiamo ad inseguire, ignari del fatto che stiamo calpestando tutto il resto e che tutto quello che ci circonda sta andando a fuoco.

Fermati e parti dal silenzio per poterti rivoluzionare

Dove stiamo andando? Che strada stiamo percorrendo? In che modo lo stiamo facendo? 
Se non stiamo più assecondando il nostro ritmo e ci siamo persi nel susseguirsi irrefrenabile di fatti e nelle liste di cose da fare, fermiamoci e ripartiamo dal silenzio del battito del nostro cuore per poter afferrare il presente e viverlo.

un invito ad alzare lo sguardo

“Mai fermi”

è un invito ad alzare lo sguardo per renderci conto del fatto che
“Il pianeta sta male, l’abbiamo distrutto, trattato come un luogo da saccheggiare, lo diciamo da tanti, tantissimi anni. Fa male perché non è una punizione, è causa-effetto. Perché i grandi non capiranno che bisogna fermarsi: non si può, la loro è una visione antropocentrica e di costante appropriazione che non sa cosa significhi fermarsi e rivoluzionarsi. Fa male perché è osceno non saper più stare soli e fermi.” scrive Chandra Candiani in Questo immenso non sapere-Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano.


è un invito a tenere salvo quel bambino che è centro sacro e a cui torniamo ogni volta che non ricordiamo più che strada stiamo percorrendo e che ci ricorda perché stiamo respirando.

Questo Emma è il bambino che mi abita e che chiede di essere saziato con la meraviglia della scoperta continua e a cui tu dedichi la tua musica:


anche se non ti ho mai conosciuto 
 mi manchi
con i tuoi occhi: castani, chiari, rossi, argento
perché li hai tutti tu e solo tu puoi farmeli vedere 

anche se non ti ho mai conosciuto
ti conoscerò,
e la mia pancia non sarà più sola e vedrà l’alba 
del bambino
che cresce nel cuore del mondo pieno della garza che cura 
pieno del sangue collettivo, vivo
e lenirà senza acido
gonfierà 
le vene deserto piano secco
ostetriche sterili della mia vita
bambino
ostetriche bianche vive ma che non schiudono dalle uova dell’innocenza macchiata bianca 
bambino 
putrida veste, cristallo inodore 
bambino
perplesso come in bilico 
accartocciato misericordioso,
bambino

e poi predato
mi racconterà le storie e narrerà gli infiniti dialoghi umani.

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Nel tempo libero studio neurobiologia, per il resto mangio musica a colazione, pranzo e cena e spero di scoprirne sempre di nuova perché è lo strumento che più attualmente mi permette di cambiare, pormi domande, conoscere il mondo, confondermici ed individuarmi .